Gemine Muse
Le Jeu de’Hombre. Lo sviluppo delle virtù cortesi, curata da Antonio Arévalo, è il progetto romano inserito nella manifestazione di arte contemporanea Gemine Muse, iniziativa che da anni coinvolge più città italiane. Quest’anno i Musei che ospiteranno la manifestazione sono 24.
La mostra al Museo Napoleonico intende affermare, tramite la metafora arte contemporanea-uomo e museo-mondo, come il gioco sia simbolo di una civiltà costituita da scontri, incontri, scambi e ideologie a confronto. Arte contemporanea-uomo perché l’idea di un contemporaneo (sia artistico che umano) automaticamente afferma e conferma l’idea di un passato; museo-mondo perché da sempre “raccoglitore” di testimonianze della vita (soprattutto passata). Jeu de l'hombre (Gioco dell'uomo) è il gioco di carte spagnolo (XVII-XVIII sec.) appartenuto a Napoleone durante la sua permanenza a Sant'Elena.
Jeu de l’hombre viene visto come gioco che lenisce la solitudine di un uomo destinato alla morte. Un uomo annullato e sottratto dalla società, ma che continua a far parlare di se influenzando la storia successiva. Tutto il progetto ruota attorno a questa idea inoculante dell’uomo nel mondo tradotta nella mostra con artisti nel museo come idea massima di incontro tra realtà artistiche e contesti differenti.
Interessante è capire come reazioni e relazioni si riescano a decretare semplicemente con sguardi, presenze, allusioni, proprio come i progetti presentati dagli artisti si comportano nelle sale del napoleonico istituendo con esso un rapporto a volte esplicito come le videoproiezioni di Jessica Iapino e Marco Fedele di Catrano, a volte celato come le installazioni di Ph.On e Arash Radpour. Si vuole inoltre discutere il minimalismo dell’arte contemporanea e il suo sapersi intelaiare in ogni circostanza senza ricorrere ad alcuna invasione degli spazi. Joe de l’hombre non vuole imporsi nel museo napoleonico, ma riposare in esso, portando lo spettatore a cercarlo, scovarlo con il rischio di non riuscirci. L’arte contemporanea è presente in questo museo senza ricorrere a richiami troppo espliciti proprio come Napoleone muore in isolamento dal mondo riuscendo comunque a cambiare la storia successiva.