Paolina Bonaparte

Autore: da Pietro Marchetti (1766-1846 )
Datazione: riproduzione ottocentesca
Collocazione: VI Sala
Tecnica e materiali: bronzo
Dimensioni: h.53 x l. 41 x prof. 25 cm
Base: h. 13x dia 18 cm
Provenienza:
Soggetto iconografico:
Iscrizioni:

Descrizione

Il busto in bronzo raffigura Paolina Bonaparte, posta frontalmente, con il volto leggermente abbassato e rivolto verso sinistra. Delicati sono i lineamenti del volto, la cui forma ovale allungata è accentuata dalla lieve sporgenza del mento e ammorbidita dagli zigomi arrotondati. La fronte è bassa; il naso dritto e la bocca, dalle labbra sottili, chiusa.

Il viso è contornato da un'elegante acconciatura, che contribuisce a slanciare la linea affusolata del collo: i capelli sono raccolti in uno “chignon, fermato alla sommità del capo e terminante con morbidi riccioli, intorno al quale gira una lunga treccia che continua sulla parte alta della fronte, disposta come a formare una corona, al di sotto della quale si intravede una scriminatura centrale, da cui ai lati scendono piccoli e corti boccoli.

Le palpebre leggermente abbassate rendono lo sguardo pensoso e assorto.

La donna indossa un abito "all'antica", formato da una tunica leggera raccolta da due fermagli circolari in corrispondenza delle spalle, e aperto in un’ampia scollatura, le cui pieghe accompagnano ed evidenziano le morbide linee dei seni.

Evidente è il richiamo al gusto classico, molto in voga nella moda dei primi dell’Ottocento, sia nella scelta dell’abito d’ispirazione greco-romana, realizzato in leggerissimo tessuto, quasi trasparente, che nella capigliatura detta “ alla romana” o “a corona.

La scultura poggia su un piedistallo circolare in marmo nero.

Notizie storico-artistiche

Si tratta di una riproduzione moderna realizzata dallo scultore toscano Pietro Marchetti ripresa da un’opera in marmo dello scultore Francois-Joseph Bosio. (LINK collegamento scheda opera Bosio).

L’opera rientra nella produzione di sculture raffiguranti la famiglia Bonaparte e la sua corte, volute dall’Imperatore per promuove la sua immagine.

Questa attività venne sostenuta da Elisa Banaparte Baciocchi, duchessa di Massa e principessa di Carrara, granduchessa di Toscana, che fonda l’Accademia Eugeniana (sorta per favorire la lavorazione dei marmi nella Regione), dove l’artista per le sue doti di esperto copista e abile modellatore venne chiamato ad insegnare scultura, specializzandosi nella riproduzione di busti della famiglia imperiale, tra i quali il menzionato ritratto di Paolina ( già nella collezione Bourdier), destinato a Massa.

Paolina, la più giovane delle sorelle di Napoleone, nacque nel 1780. Giovanissima, nel 1797 sposa il generale Vittorio Emanuele Leclerc, dal quale ha il figlio Louis-Napoléon, detto Dermide (1797-1804). Dopo la morte di Leclerc, avvenuta nel 1802, Paolina sposa il principe romano Camillo Borghese. Il matrimonio non è stato felice: il poco amore della sorella di Napoleone per la vita romana, la morte del piccolo Dermide, i frequenti tradimenti della donna, conducono lentamente la coppia ad una separazione. Paolina torna in Francia e è l’unica tra le sorelle a rimanere vicina a Napoleone anche durante il breve esilio dell’isola d’Elba. Alla caduta dell’Impero Paolina cerca un riavvicinamento con il marito e si ristabilisce a Roma nella Villa a Porta Pia, acquistata nel 1816 (che in omaggio alla sua proprietaria è denominato Villa Paolina ed oggi ospita l’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede), dove è vissuta fino alla morte avvenuta nel 1825.