Il principe Imperiale Napoleone Eugenio con il suo cane

Autore: Jean-Baptiste Carpeaux (1827- 1875)
Datazione: dopo il 1865
Collocazione: III sala
Tecnica e materiali: terracotta
Dimensioni: h.62,5x l.31x prof. 29,5 cm; h. 3,4x l. 24,4x lunghezza 27 cm
Provenienza:
Soggetto iconografico:
Iscrizioni

Descrizione

Una piccola statua in terracotta raffigura il principe imperiale Napoleone Eugenio, figlio di Napoleone III e dell’Imperatrice Eugenia, all’età di circa undici anni, con accanto il suo cane.

Il principe è, in piedi, posto frontalmente, poggiato su una base rettangolare, ai lati della quale sono presenti delle iscrizioni incise: frontalmente la dicitura “S.A. LE PRINCE IMPERIAL”; sul lato sinistro la scritta “JB. CARPEAUX TUILERIES 1865”, seguita dal timbro dello sculture in forma di ellisse all’interno della quale è rappresentata un’aquila e la dicitura “Proprietè Carpeaux”.

Il suo corpo ripete la posizione a chiasma - nome della ventiduesima lettera dell’alfabeto greco “χ,” formata dall’incrocio di due linee- che nelle forme scultoree interessa la disposizioni degli arti. In quest’opera infatti alla gamba destra tesa, su cui poggia il peso del corpo, ancorato al terreno dalla salda posizione del piede, si contrappone il braccio sinistro piegato, pronto ad accarezzare il collo del cane, e alla gamba sinistra flessa e leggermente avanzata il braccio destro disteso lungo il fianco. Anche la scelta di girare la testa leggermente verso destra rientra in una sapiente ricerca di equilibri compositivi.

Napoleone Eugenio mostra sul viso quasi squadrato, dagli zigomi ben segnati e dalla fronte alta, i tratti morbidi e levigati tipici della fanciullezza. I suoi corti capelli, che presentano una scriminatura a sinistra, sono formati da ciocche mosse, scomposte e voluminose, che lasciano scoperte le orecchie. Le sopracciglia leggermente accennate incorniciano lo sguardo dolce, rivolto verso destra in atteggiamento pensoso. Gli occhi sono caratterizzati dalla pupilla incavata, che conferisce un’espressione più intensa. Il naso è diritto e proporzionato; la bocca carnosa, ben disegnata, e chiusa sembra accennare ad un sorriso.

Elegante il suo abbigliamento: una giacca corta, con, sulla sinistra, un taschino dal quale esce il lembo di un fazzoletto, è lasciata aperta ad eccezione del primo bottone in alto che è chiuso, sotto il quale s’intravede il colletto della camicia con la cravatta annodata a fiocco. Inoltre è visibile il gilet completamente abbottonato. Il pantalone è ampio, arricciato, e rimboccato sotto le ginocchia, il cui volume è dato dalle numerose pieghe; indossa eleganti mocassini, decorati con una fibbia a forma di fiore.

IL cane da caccia, di grande taglia, è seduto dietro le gambe del giovane con la coda poggiata sul lato destro della base, mentre la parte anteriore del suo corpo si spinge in avanti tanto che il muso, rivolto in alto, tocca il fianco sinistro del principe, a cui l’animale con sguardo devoto si rivolge in attesa di un suo gesto.

Sul collare compare l’iscrizione “AUX TUILE(RIES)” ed è visibile il gancio per legare il guinzaglio. L’animale ha una muscolatura ben definita e le sue zampe sono ben piantate sulla base tanto che le unghie sembrano aggrapparsi ad essa.

Notizie storico-critiche

Quest’opera in terracotta è tratta da una scultura in marmo realizzata nel 1865 dallo scultore francese Jean-Baptiste Carpeaux, oggi conservata nel Musée d’Orsay di Parigi, collocata originariamente nel giardino delle Tuileries.

In occasione della frequentazione della famiglia imperiale da parte dell’artista, che nell’autunno del 1864, raggiunse nella residenza di Compiègne, chiamato per impartire lezioni di disegno e modellatura a giovane principe, nasce questa scultura. Inizialmente l’intento di Carpeaux, è di realizzare il busto dell’imperatrice invece ottiene l'autorizzazione di ritrarre il giovane erede.

Diverse sono le richieste da parte della coppia: Eugenia desidera un busto e Napoleone III una statua in piedi. Lo scultore cerca di conciliarle progettando, nella primavera del 1865, questa statua, in cui si propone di rompere gli schemi commemorativi propri della ritrattistica ufficiale per porre l'accento sull’aspetto più quotidiano del “principe imperiale”, raffigurandolo come un elegante giovane dell'alta società in compagnia del suo cane Néro.

Grande fu il suo impegno nella realizzazione di quest’opera che “lascerà”, secondo l’artista” una bella impronta dei tempi moderni per l'avvenire, in essa ripongo tutto il mio sapere, tutta la mia vita; essa sarà un tassello della mia gloria", in cui evidente è il superamento dell’accademismo per avvicinarsi ad un realismo di matrice romantica, che si manifesta nel saper cogliere la spontaneità dei gesti. Emergono anche le sue indiscusse doti di ritrattistica, capacità che furono molto apprezzate dalla corte francese, attirando le simpatie di Napoleone III, che gli affidò importanti incarichi pubblici.

Questa scultura ottenne subito un notevole successo tanto che divenne l’immagine ufficiale dell’erede e nel 1869 la casa imperiale ne acquista i diritti.

Lo scultore esegue anche delle miniature, utilizzando diversi materiali e modificandone le dimensioni, come quella del 1868 realizzata in bronzo argentato, senza cane, destinata all’Hotel de Ville di Parigi, distrutta durante l’incendio del 1871.

La breve vita dell’ unico figlio della coppia imperiale, Napoleone Eugenio Luigi Bonaparte, nato il 16 marzo 1856, è legata alle vicende politiche del padre, che, nel luglio del 1870, dopo la sconfitta di Sedan nella guerra franco-prussiana, viene catturato. Così Eugenio Napoleone insieme alla madre sono costretti a riparare prima in Belgio e successivamente in Inghilterra, dove sono raggiunti dal deposto Imperatore, che morì nel 1873. Il giovane principe compì studi militari e nel 1879 si arruola nell’esercito inglese in occasione della cosiddetta guerra degli Zulu, in Sudafrica, dove muore durante un attacco nemico alla giovane età di ventitré anni.