Luciano Bonaparte

Autore: da Joseph-Charles Marin (1759-1834)
Datazione: riproduzione moderna
Collocazione: X Sala
Tecnica e materiali: bronzo
Dimensioni: h. 47x l. 30x prof. 32 cm
Provenienza: collezione Torlonia
Soggetto iconografico:
Iscrizioni:

Entrando a sinistra, sul piano marmoreo di una specchiera dorata di gusto Impero, si conserva un’erma in bronzo raffigurante Luciano Bonaparte, all’età di circa trentacinque anni,

L’opera presenta il volto rivolto verso sinistra e anche lo sguardo rivolto nella stessa direzione colto in un’espressione assorta.

I lineamenti sono piuttosto marcati: la fronte è sporgente e leggermente corrugata, gli occhi grandi e aperti, il naso molto pronunciato con una leggera gibbosità, gli zigomi ben evidenziati, la bocca sottile e serrata e il mento sporgente, mentre le orecchie si presentano leggermente in fuori.

Il collo è tornito e le spalle e il petto sono appena accennate.

I capelli, folti e ondulati, divisi in ciocche sono portati sul davanti ad incorniciare la fronte e i lati del viso, secondo la moda degli inizi del XIX secolo che riproponeva acconciatura di foggia classica, tra cui questa detta alla “Brutus”.

Fratello minore di Napoleone, Luciano Bonaparte svolge un ruolo fondamentale nelle fortune politiche del futuro imperatore, che sostiene in occasione del colpo di Stato del 18 Brumaio (10 novembre 1799), ma dal quale si distacca per divergenze politiche, in quanto non condivide l’evoluzione in chiave autoritaria del suo governo, e per l’ingerenza nelle sue scelte matrimoniali. Luciano, contravvenendo alla “politica matrimoniale” imposta dall’Imperatore alla sua famiglia, sposa Christine Boyer, che muore prematuramente nel 1800, lasciando due figlie (Charlotte, 1796-1865 e Christina, 1798-1847) e in seconde nozze la nobile vedova francese Alexandrine de Bleschamp da cui ebbe nove figli (Carlo Luciano, 183-1857; Charles Albert, 1803-1807; Letizia, 1804-1871; Giuseppe, 1806-1807; Giovanna, 1807-1829; Paolo, 1809-1827; Luigi Luciano, 1813-1891; Pietro Napoleone, 1815-1881; Antonio, 1816-1877; Maria, 1818-1874; Costanza, 1823-1876). Quest’ultimo matrimonio aggravò il dissenso tra i due fratelli, che porterà alla definitiva rottura. Bisogna arrivare alla vigilia dei Cento Giorno per parlare di una loro riconciliazione.

Luciano trascorse il resto della sua vita in esilio in Italia, vivendo a Roma, nella villa tuscolana della Rufinella e nel feudo di Canino e Musignano, nel viterbese, ben accolto dal papa Pio VII, che lo nomina principe. Egli si dedica agli scavi archeologici nel vicino territorio di Vulci, lasciando numerosi scritti sulle sue ricerche.

Entrando sulla destra, sul piano in marmo di un tavolo in stile Impero sono posti, a semicerchio, cinque busti raffiguranti i figli di Luciano Bonaparte. Il busto in posizione centrale è l’unico ad avere forma di erma, mentre gli altri sono poggiati su basi circolari.