Sala X

Le Sale X e XI sono dedicate a Luciano e alla sua famiglia, da cui ha origine il “ramo romano” dei Bonaparte. Accanto ai due busti in marmo che ritraggono le sue due mogli, Christine Boyer (1771-1800) di Jean-Antoine Houdon ed Alexandrine de Bleschamp (1778-1855) di Antonio Canova, è esposta l’erma in bronzo di Luciano e riproduzioni, tratte da originali di Joseph-Charles Marin, dei figli.

Questo scultore francese, vissuto tra il 1749 e il 1834, è uno dei più validi interpreti della scultura francese nell’età napoleonica.

Nel 1801 l’importante vittoria del Prix de Rome, gli permise di ritornare a Roma, che aveva visitato durante il suo soggiorno in Italia nel 1796, in cui aveva potuto approfondire i suoi studi sulla classicità, apprezzando anche, come lui dichiara, “le opere del Rinascimento e del Barocco nonché il folclore romano”.

Nella città papale rimane dal 1803 al 1810. In questi anni ha modo di conoscere e di essere apprezzato da Luciano Bonaparte, che diviene il suo più importante committente. Nei ritratti ufficiali, come il busto in marmo commissionato da Luciano, raffigurante il padre, Carlo Maria, realizzata tra il 1805 e il 1807 (conservato al Museo Fesch di Ajaccio), Marin aderisce al gusto neoclassico, mentre nei busti dei figli ripropone un’immagine meno accademica che lascia trasparire quella grazia settecentesca - che ha avuto modo di conoscere nelle piccole sculture in terracotta del suo maestro Claude Michel Clodion (1738 -1814) - evoluta in un naturalismo, in alcuni casi, anticipatore delle ricerche romantiche.

Le repliche novecentesche dei busti dei figli di Luciano vennero realizzati dalla Fonderia Artistica Laganà di Napoli nel 1935 e successivamente entrarono a far parte della Collezione Torlonia, quando il Palazzo di Musignano, possedimento della famiglia Bonaparte, è diventato di proprietà di Carlo Torlonia.