Napoleone Bonaparte in Egitto

Immagine: 
Pierre Narcisse Guérin (1774-1833), Bonaparte perdona i rivoltosi del Cairo, olio su tela
Una spedizione fra conquista e conoscenza, 1798-1801
30/03 - 25/06/2000
Museo Napoleonico

Posta al crocevia tra l'orientalismo del Settecento e le suggestioni esotiche del nuovo secolo, tra la cultura ragionevole dei Lumi e le ombre di un'età, quella romantica, assai più inquieta, la spedizione di Bonaparte in Egitto rappresenta una delle più singolari avventure dell'Europa moderna.
La mostra alllestita al Museo Napoleonico illustra cronologicamente gli avvenimenti militari della campagna d'Egitto, dalla partenza dal porto di Tolone nel 1798, allo sbarco ad Alessandria, dalla battaglia delle Piramidi al disastro di Abukir, fino alla difficile campagna di Siria e al rientro di Bonaparte a Parigi, preludio del colpo di stato del 18 brumaio.

Ma la campagna fu anche occasione per una delle più avvincenti avventure scientifiche e culturali che contribuì alla nascita della moderna egittologia.
Infatti insieme ai soldati partecipò alla spedizione un notevole gruppo di eruditi per realizzare quello che fu definito "il sogno d'Oriente". Perché a muovere questa bizzarra impresa non è solo il desiderio di espansione territoriale o l'irrequieta ambizione di un giovane generale in cerca di gloria. E' una Francia, un'Europa che la Rivoluzione hanno rigenerato, ma anche costretto a un problematico anno zero della civiltà, che guardano verso terre dove non ci sono solo regole e istituzioni da esportare, ma anche antiche lezioni da apprendere.
Muovendosi tra memorie fin troppo ingombranti (Cleopatra, le Piramidi, le Crociate) Bonaparte e il suo seguito non tardano ad accorgersi che i libri di cui erano ingombre le loro menti e le loro biblioteche raccontano, in realtà, poco di ciò che veramente è questo mondo d'Oriente. Tra i tanti incontri è dunque quello con la civiltà araba quello che si impone alla loro attenzione. Incontro complesso e sofferto che obbliga gli uomini liberati dalla Rivoluzione a confrontarsi con le proprie categorie, con le proprie gerarchie, mentre intorno la realtà di una guerra durissima ripropone a chi immagina di seguire conoscenza, il volto assai più sgradevole della conquista.
Dipinti disegni, documenti, oggetti d'arte (tra cui un notevole gruppo di disegni di Vivant Denon provenienti dal British Museum, il romantico ritratto del generale Desaix realizzato da Andrea Appiani e proveniente da Versailles, i disegni di Jean-Antoine Gros provenienti dal Louvre) consentono di ricostruire le vicende e il clima di questa straordinaria spedizione.

Informazioni

Luogo
Museo Napoleonico
Tipo
Mostra|Arte Moderna
Altre informazioni

Comitato scientifico
La mostra è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali.
La realizzazione della mostra si è avvalsa del contributo di un comitato scientifico composto da:
Pierre Arizzoli-Clementel (Musée de Versailles) Isabelle Bruller (Armée de Terre)
Cristina Cannelli (Museo Napoleonico)
Bernard Chevallier (Musée de Malmaison)
Giulia Gorgone (Museo Napoleonico)
Luigi Mascilli Migliorini (Istituto Orientale di Napoli) M. Elisa Tittoni (Sovraintendenza BB.CC. del Comune di Roma)

Sito Web
Giorni di chiusura
Lun
Curatore
Cristina Cannelli e Giulia Gorgone

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