Napoleone durante la battaglia di Wagram

Autore: Joseph Chabord (1786-1848)
Datazione: 1810
Collocazione: I sala
Tecnica e materiali: olio su tela
Dimensioni: 224x h. 293 cm
Provenienza: collezione di Ortensia de Beauharnais
Soggetto iconografico:
Iscrizioni:

Descrizione

Il dipinto, di grandi dimensioni e di formato rettagolare, raffigura Napoleone a cavallo, che da un’altura domina la vasta pianura brulla, precisamente quella di Wagram nella Regione della Bassa Austria, dove si svolge la battaglia che vede l’esercito francese schierato contro quello austriaco.

In primo piano l’immagine dell’Imperatore, che occupa quasi interamente lo spazio della composizione, appare come vista dal basso, tanto che la linea dell’orizzonte è all’altezza della gambe del cavallo, lasciando il corpo del’animale e la figura dell’Imperatore proiettati interamente sullo sfondo del cielo.

La sua figura e il cavallo sono posti di tre quarti e rivolti verso sinistra: Napoleone indossa l’uniforme da colonnello dei Cacciatori a cavallo delle Guardia Imperiale (LINK approfondimento: L’abito si compone di alti stivali neri che coprono il ginocchio, calzoni bianchi e una giacca, in tessuto pesante scuro di cui un lembo della coda mostra la fodera di un brillante colore rosso, con collo alto; una doppia fila di bottoni dorati come le spalline con frange; sul petto, a sinistra, due medaglie: la Legione d’Onore e la Guardia di Ferro, e una fascia rossa. Completa l’abbigliamento la feluca, il cappello bicorno di feltro nero). 

La sua posa è solenne. Saldo sulla sella, egli rivolge verso destra la testa, lo sguardo il braccio teso, portato all’altezza delle spalle. Questo gesto si conclude con l’indice della mano rivolto a indicare un luogo indefinito o a rivolgere un comando alle truppe; il braccio sinistro, stretto lungo il fianco è piegato e stringe nella mano saldamente le briglie e la giberna in velluto rosso, su cui sono ricamate in oro le insegne imperiali: la corona e il monogramma “N”, inserito in una ghirlanda di alloro.

Alla calma del condottiero si contrappone l’irrequietezza del cavallo bianco, che, con gli occhi sbarrati, scalpitante e schiumante bava, stenta a mantenere la posizione da fermo, spaventato dai violenti rumori dei combattimenti; il muso dell’animale è rivolto in basso e il suo collo è incurvato, quasi a cogliere il comando del cavaliere.

Il vento contribuisce al movimento della criniera e della coda, ornata all’attaccatura da una nappa rossa, il cui lungo crine copre parte della zampa posteriore sinistra.

I finimenti in cuoio con inserti dorati e rossi sono completati dalla sella, composta da un prezioso tessuto di colore rosso con lunghe frange, arricchito da ricami in oro raffiguranti simboli imperiali, come l’aquila.

Il piano intermedio della composizione è occupato da un paesaggio collinare su cui si svolgono le scene di combattimento: ovunque si intravedono a terra soldati uccisi; al centro una lunga falange francese avanza, mentre la vera battaglia si svolge sulla sinistra, a margine del dipinto, dove quattro ufficiali francesi, con le loro uniformi e con il copricapo blu con pennacchi rossi, avanzano a cavallo. Sempre dallo stesso lato, ma in lontananza,alte colonne di fumo si alzano da un paese messo a ferro e fuoco.

L’azzurro del cielo sereno si scorge a tratti sotto un’estesa nuvola che diventa più scura e densa nella parte alta del dipinto, proprio sopra la testa dell’Imperatore.

Il dipinto è racchiuso in una grande ed elaborata cornice dorata ottocentesca.

Notizie storico-critiche

Questo dipinto rientra nel genere del ritratto eroico, rivolto ad accentuare il carattere valoroso del personaggio. La natura celebrativa del dipinto, commemorativo di una delle ultime grandi vittorie di Napoleone, si ricollega probabilmente ad una committenza ufficiale.

Si tratta dell’episodio bellico, che si è svolto dal 5 al 6 luglio 1809 nella pianura di Wagram, vicino alla riva sinistra del Danubio, poco distante da Vienna, dove l’esercito francese, condotto da Napoleone e agli ordini del maresciallo Andrea Massena, fronteggiò 135.000 soldati austriaci al comando dell'arciduca Carlo. Inizialmente l’esercito francese avanzò passando per Großenzersdorf, Eßling e Aspern, ma senza riuscire a sfondare le linee nemiche. L'indomani gli austriaci sferrarono un attacco massiccio. E solo grazie all’intervento tempestivo della divisione bavarese di Wrede, accorsa da Linz, che l’armata austriaca venne sconfitta. Alcuni giorni dopo la caduta di Wagram, l'arciduca Carlo firmò l'armistizio di Znaim.

L’immagine riprende alcuni elementi del celebre dipinto di Jacques-Louis David, “Napoleone che valica il San Bernardo”, del 1800, in cui l’ artista per esaltare la figura eroica dell’ Imperatore decise di metterlo a cavallo di un destriero focoso, quasi a sottolineare il temperamento del suo cavaliere. Così l’autore Joseph Chabord riformula questa impostazione sottolineando, secondo il gusto romantico, gli aspetti psicologici che interessano il protagonista in relazione agli altri elementi: il cavallo, il paesaggio e anche il cielo, che sembra presagire l’esito della battaglia: oltre il nero del fumo si intravede l’azzurro, segnale di un suo epilogo sereno e favorevole per l’ Imperatore.

Il quadro si trovava nella collezione di Ortensia de Beauharnais ad Arenenberg, dove l’ex regina d’Olanda visse dal 1817 fino al 1837, anno della sua morte. Vi rimane fino al 1905, quando l’ultima proprietaria del castello, l’ex imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, lo dona al conte Giuseppe Primoli.