Sala V - La Repubblica Romana

Nel 1796 l’esercito francese guidato dal giovane generale Napoleone Bonaparte, reduce dalle brillanti vittorie in Piemonte e Lombardia, invase le Legazioni di Ravenna, Ferrara e Bologna. Il papa Pio VI fu costretto a firmare subito l’Armistizio di Bologna, ratificato l’anno dopo dalla Pace di Tolentino che lo obbligava alla consegna di 100 opere d’arte e di 100 codici della Biblioteca Vaticana.

Il 28 dicembre del 1797 l’uccisione del generale Duphot durante una sommossa popolare antifrancese offrì al Direttorio l’occasione per l’occupazione militare di Roma. Il 9 febbraio 1798 l’esercito francese entrò trionfalmente in piazza del Popolo; il 15 venne proclamata la Repubblica Romana. L’esperienza giacobina fu di breve durata, ma intensa fu l’attività propagandistica che trovò la sua più vistosa manifestazione nelle feste repubblicane. Nel biennio repubblicano, infatti, furono organizzate numerose cerimonie pubbliche che riprendevano e rielaboravano modelli e temi già sperimentati nella Francia rivoluzionaria. Alcune stampe esposte nella Sala offrono una fedele descrizione dei grandi ed effimeri apparati scenografici realizzati in occasione delle celebrazioni repubblicane.

Joseph-Charles Marin - Jean Jérôme Baugean, Partenza del terzo convoglio delle statue e monumenti d'arte italiani per la Francia, 1797
Stampa

Joseph-Charles Marin (attivo XVII-XIX sec.) - Jean Jérôme Baugean (1764-1819)

1797
Jean Duplessi-Bertaux e Robert Delaunay, Proclamazione della Repubbica Romana sulla Piazza del Campidoglio, 1798
Stampa

Jean Duplessi-Bertaux (1747 - 1819) e Robert Delaunay (1749 - 1814)

1798